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TAPPEZZARE
Rivestire le pareti in carta, in tessuto o in altri materiali non è così difficile come può sembrare: naturalmente bisogna seguire delle regole precise, come in tutti i lavori, anche i più semplici. La tappezzeria si sceglie per più di un motivo: semplicemente perchè piace, perchè il muro ha qualche imperfezione che occorre nascondere, perchè certe tappezzerie particolari sono anche fonoassorbenti, cioè spengono in parte il rumore. Inoltre le carte da parati hanno tali e tante varianti e offrono così tante possibilità di scelta e danno così sorprendenti risultati, che vale la pena di mettersi nella condizione di saper fare il tappezziere.
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ATTREZZI Rifornirsi del necessario per tappezzare non rappresenta una grande spesa, ma naturalmente l'attrezzatura varia a seconda del materiale che si sceglie. Innanzitutto è necessario procurarsi un piano d'appoggio abbastanza ampio su cui poter stendere i teli. Esistono degli appositi tavoli pieghevoli a cavalletti (è possibile noleggiarli) larghi da 60 a 70 centimetri e lunghi per lo più tre metri. Sono alti normalmente circa un metro, cosa che permette di lavorare comodamente in piedi. Si può ricorrere comunque ad altre soluzioni, utilizzando ad esempio un tavolo comune, o anche due tavoli accostati, la cui lunghezza sia almeno di due metri. Per quanto riguarda gli altri attrezzi bisogna distinguere fra quelli che servono per la fase di preparazione e quelli specifici per applicare la carta. Cominciamo con i primi. Raschietto. Serve per pulire le
eventuali fessure prima di stuccarle. È di forma triangolare. Per applicare la carta occorrono invece altri attrezzi. Tapezier boy. È un attrezzo che
permette di tenere il telo della tappezzeria con una mano sola, mentre con
l'altra si cura il perfetto accostamento al telo già applicato. Il tapezier boy, o aiuto tappezziere, è una pinza con
linguette elastiche che tiene stretto il bordo superiore del telo. |
Conosciuta anche come paper peint o wall papier (le due definizioni si ritrovano abbastanza spesso sui cataloghi delle aziende produttrici) è la più diffusa e la più facile da applicare.
È ricoperta da uno strato molto sottile, di pvc (cloruro di polivinile) che protegge la carta sottostante; resiste quindi molto bene al lavaggio e all'uso di detersivi. Le viniliche possono essere di vario tipo: telate, a buccia d'arancia, goffrate o liscie. Dato che queste tappezzerie si possono smacchiare anche con alcool (da evitare però assolutamente benzina e triellina) sono particolarmente indicate per le camere dei ragazzi, zone di servizio, bagni, cucine e tutti i locali particolarmente frequentati.
Piuttosto costosa, ma decisamente di grande effetto, la tappezzeria in tessuto è consigliabie soltanto in ambienti particolari perchè è abbastanza delicata. Si trova in cotone, juta, panno, canapa, lino o seta e naturalmente in fibre artificiali, trattate antimacchia e idrorepellenti. Il supporto può essere in carta, incollato sul rovescio del tessuto, oppure avere soltanto una spalmatura di resina sintetica. In commercio si trovano anche tessuti ignifughi che hanno il supporto in amianto o in altri speciali materiali: realizzati per lo più in fibra di vetro, in caso di incendio non alimentano le fiamme.
Le caratteristiche dei materiali contribuiscono a renderle molto calde e piacevoli. Possono anche durare anni, se ben trattate. L'unica precauzione è quella di passarle spesso con aspirapolvere e spazzola per evitare che si annidi la polvere. Per pulirle è sufficiente tamponare con una spugna inumidita. Con il passare del tempo scoloriscono, ma in modo uniforme, quindi senza provocare particolari danni estetici.
Assolutamente inadatta agli ambienti di tipo tradizionale, può dare a un locale giovane tutta la stravaganza che si desidera. Infatti, di carte metallizzate ce ne sono di tutti i tipi: dalle più classiche a quelle psichedeliche. È però abbastanza complicata da applicare. Lavabilissima, smacchiabile e di lunga durata, è formata da una lamina molto sottile di alluminio accoppiata a caldo con carta ininfiammabile.
ACCORGIMENTI
Le più usate sono sostanzialmente tre.
All'amido di riso. È la più vecchia colla da tappezziere, si prepara in
fretta e, una volta applicata, è molto adesiva e di lunga durata. Ma c'è anche
il rovescio della medaglia: va usata solo da chi non è principiante perché può
causare qualche inconveniente, come gobbe, se non la si tira uniformemente, o
macchie indelebili. È in pasta (normale o forte) da diluire in acqua tiepida al
momento dell'uso.
A base di metilcellulosa. È in polvere
(venduta in scatole) da sciogliere in acqua fredda. Poichè
è meno aderente della colla d'amido offre la possibilità di spostare facilmente
teli già incollati nel caso siano stati posizionati in modo sbagliato. Se si
macchia la tappezzeria con questo tipo di colla, è possibile pulirla con una
spugna leggermente imbevuta d'acqua. La polvere va sciolta versandola a pioggia
in un secchio contenente l'acqua necessaria e mescolando continuamente.
Ottenuto l'impasto lo si lascia riposare un paio d'ore: prima dell'uso lo si
rimescola filtrandolo per eliminare eventuali grumi. Il dosaggio acqua-colla
dipende dal tipo di tappezzeria che si deve applicare: con una tappezzeria in
carta leggera, ad esempio, l'impasto deve essere piuttosto fluido, mentre un
materiale consistente richiede un impasto più denso, magari miscelato con un
po' di colla vinilica che ne migliora l'adesività. In commercio si trova la
miscela già pronta con additivi funghicidi e
antimuffa. Adesivi sintetici speciali. Sono indispensabili quando si
devono applicare materiali di un certo tipo come pvc
unito a tessuto, nylon con supporto in carta, poliuretano espanso o
polistirolo. Dato che gli adesivi sintetici speciali sono insensibili
all'acqua, vengono preferibilmente impiegati per tappezzare bagni e cucine dove
ovviamente vi è sempre un certo tasso di umidità.
Sia su legno sia su intonaco, lo stucco a base di cellulosa e polveri minerali ha un'ottima aderenza. È venduto pronto per l'uso, ma volendo renderlo più morbido, lo si può impastare con un po' d'acqua o un poco della stessa colla che verrà usata per applicare la tappezzeria.
Se la parete è porosa o poco compatta, il fissativo è indispensabile per rendere omogenea la superficie (lo si stende a pennello). Si può usare lo stesso collante (un po' diluito, naturalmente) che si impiega per attaccare la tappezzeria, oppure si acquista uno di quei prodotti a base di resine viniliche o acriliche che agisce sulla superficie come un vero e proprio legante.
È un liquido che viene usato per aiutare il distacco delle vecchie tappezzerie. Si spalma con il pennello la superficie della tappezzeria: il liquido, arrivando al collante, ne provoca il distacco.
Sono indispensabili quando i muri presentano inconvenienti che li rendono poco adatti a ricevere direttamente la tappezzeria. In commercio se ne trovano diversi tipi, che vanno scelti secondo la parete e secondo la tappezzeria che deve essere applicata. Esistono sottofondi impermeabili che isolano la tappezzeria dall'umidità: possono essere in lamine metalliche (alluminio o piombo) accoppiate con uno strato di carta, oppure in polistirolo espanso più adatte in presenza di umidità di condensa.
ACCORGIMENTI
La prima cosa di cui sincerarsi, al momento dell'acquisto, è che la tappezzeria sia lavabile. Per le altre caratteristiche è utile ricordare che esistono simboli internazionali che riportano le specifiche qualità dei vari tipi di tappezzeria. Conoscerli è chiaramente di grande aiuto. Ad esempio: il grado di resistenza alla luce è rappresentato dal sole; quello intero significa ottima resistenza; il mezzo sole significa che il prodotto, esposto a intense fonti luminose, non dà pieno affidamento, tende cioè a scolorirsi. Il grado di lavabilità è rappresentato, nel suo livello più basso, da un'onda, mentre quello massimo (detersivi abrasivi) da una spazzola sormontata da un'onda.
Prima della posa della tappezzeria è evidentemente molto importante sincerarsi delle condizioni dei muri ed intervenire in modo opportuno, soprattutto se questi presentano tracce di umidità. La predisposizione delle pareti dipende poi dalla loro superficie, se sono cioè intonacate, dipinte, già tappezzate, oppure rivestite con piastrelle.
Muri umidi. Sui muri umidi non si possono posare le tappezzerie perchè prima o poi finiscono per scollarsi. Per tappezzare quindi muri nuovi, sempre un po' umidi, bisogna lasciar passare qualche mese (almeno sei). Le macchie di umidità sulle vecchie murature, quando non sono provocate da tubazioni che perdono, possono essere causate da superficiale umidità di condensa o anche da acqua assorbita dal terreno (per capillarità). Nel primo caso si può applicare sul muro, prima della tappezzeria, un foglio di polistirolo espanso. Se l'umidità sale dal terreno è necessario applicare sulla parete un sottofondo a lamine metalliche con supporto in carta (vedere capitolo materiali) dopo aver scrostato le eventuali imperfezioni.
Pareti intonacate. Sono le pareti grezze, ricoperte solo da uno spessore di malta: si lavora di raschietto e poi si passa la superfìcie con carta vetrata a grana grossa. Se il muro non si presenta adatto ad essere tappezzato (la superficie è molto grezza), è necessario rasare a stucco l'intonaco. L'intonaco a gesso è invece liscio e va passato con carta vetrata di grana media. Prima di applicare la tappezzeria, bisogna spolverare con cura le pareti (precedentemente carteggiate) in modo che la colla tenga bene. Per completare la preparazione delle pareti, si deve dare una spennellata di fissativo a base di resine viniliche, che deve essere diluito con acqua, secondo le indicazioni riportate sulla confezione. Se l'intonaco ha una superficie decisamente poco compatta, è consigliabile un fissativo acrilico che ha potenza legante molto accentuata.
Pareti tinteggiate. Se non sono ben compatte e quindi non offrono un valido sottofondo alla colla, devono essere raschiate. Di solito vanno tolte tutte quelle pitture che si presentano poco aderenti o quelle che sfarinano. Prima di preparare le pareti, è bene quindi rendersi conto di quale trattamento hanno avuto in precedenza.
La pittura a calce, che tende a sfarinarsi, va tolta passandola con una spazzola metallica o con un raschietto, quando è necessario. Quella a tempera o a gesso e colla, che si scalfisce facilmente e, se bagnata, lascia il colore, va asportata completamente se la tappezzeria da applicare è di un certo pregio. In caso contrario basta raschiare le parti meno aderenti, rappezzare con lo stucco e passare una mano di fissativo vinilico o acrilico. L'idropittura lavabile è di solito ben aderente e compatta e costituisce un buon sottofondo alla tappezzeria. Naturalmente i muri vanno sgrassati e lavati prima dell'applicazione. La vernice a smalto, la cementite o pitture di questo tipo non vanno bene come sottofondo perchè non assorbono la colla. Bisogna quindi carteggiare con carta vetrata media, lavare con acqua e soda (non più di 50 grammi in un litro d'acqua) e sciacquare molto bene. Si applica poi una carta-fodera oppure si esegue una rasatura a stucco.
Pareti tappezzate. Se la vecchia tappezzeria è in ordine, può benissimo fare da sottofondo a quella nuova. Gli eventuali strappi devono essere accuratamente stuccati e poi carteggiati con carta vetrata fine. Le bolle, invece, vanno incise con un taglio a croce e i quattro lembi riattaccati con cura. I rivestimenti vinilici non sono adatti come sottofondo poichè la loro superficie è impermeabile. Quindi, o si toglie la pellicola vinilica cercando di strapparla dall'alto, o si rimuove del tutto la tappezzeria sottostante. Il vecchio rivestimento va tolto non solo quando è in cattive condizioni e quindi non può fare da sottofondo, ma anche quando è stato applicato su un'altra tappezzeria, oppure è già stato tinteggiato. Per togliere la vecchia tappezzeria può essere sufficiente impregnarla d'acqua calda, ma il lavoro riesce più facile usando gli appositi prodotti emollienti.
Pareti piastrellate. È possibile tappezzarle: naturalmente richiedono un'accurata preparazione. Dopo aver lavato la superficie con acqua e soda per togliere ogni traccia di grasso, le si passa con un apposito prodotto che facilita la presa della rasatura a stucco, che deve essere passato su tutta la superficie e non solo riempire le fessure fra una piastrella e l'altra. Per ottenere un buon risultato si può applicare una carta fodera prima della tappezzeria.
ACCORGIMENTI
Dopo aver preso le opportune misure, si stende
la tappezzeria sul tavolo da lavoro (facendo attenzione che il diritto sia
rivolto verso l'alto) e si segna il punto da cui iniziare il taglio, lasciando
un margine di 5-10 centimetri. Si piega poi il parato nel punto tracciato,
facendo ben combaciare i bordi in modo da avere un taglio preciso e soprattutto
diritto. Questo nel caso di una tappezzeria a tinta unita. Se è a disegni di
tipo geometrico il raccordo fra i motivi si ottiene sovrapponendo il telo
successivo (senza tagliarlo) a quello già applicato in modo che i disegni
coincidano (tappezzeria a rapporto pari). Quando invece la tappezzeria è
a motivi sfalsati (ad esempio fiori e motivi ornamentali) il secondo telo va
tagliato seguendo le indicazioni che sono riportate sul rovescio della
tappezzeria. Si parla in questo caso di tappezzeria a rapporto dispari.
Prima di iniziare a incollare, bisogna aver pronti tutti i teli e gli spezzoni
(sovraporte, sottofinestre) tagliati in misura; per
riconoscerli è necessario riportare sul rovescio un numero progressivo. A
questo punto bisogna spianare i teli arrotolandoli leggermente in senso
inverso, con il rovescio verso l'alto, e sovrapporli secondo la numerazione
programmata.
La colla va stesa direttamente sul muro o sul rovescio dei teli in base al tipo
di tappezzeria. Il primo sistema è consigliabile per carta fodera,
tappezzerie molto sottili oppure tessuti resinati che assorbono
facilmente la colla e si macerano in fretta. Se la tappezzeria ha un'altezza
standard (53 centimetri) e media consistenza, si applica utilizzando una
pennellessa abbastanza morbida. La colla va stesa uniformemente e in misura
abbondante partendo dal centro verso i bordi e incrociando le pennellate in modo
da non lasciare zone asciutte (è importante quindi lavorare controluce in modo
da poter controllare meglio l'uniformità dello strato di colla). A questo punto
si ripiegano i bordi del telo senza marcare la piega (retro contro retro), in
modo da poterlo maneggiare con facilità al momento dell'applicazione al muro.
Se la tappezzeria ha un'altezza superiore a quella standard, e quindi diventa
difficile maneggiare i teli già incollati, è meglio applicare direttamente la
colla sulle pareti. Si procede stendendola verticalmente a strisce che superino
abbondantemente la larghezza del telo, usando un pennello largo oppure il
rullo.
ACCORGIMENTI
Tenendo il telo in doppio sul braccio, si
svolge delicatamente la metà superiore, la si accosta alla parete reggendo il
bordo risvoltato con tutte e due le mani e si lascia, in alto, un margine di
qualche centimetro. Quando il telo è nella giusta posizione (controllare
l'allineamento laterale) lo si fa aderire premendolo al centro con le mani. Via
via si stende anche la parte inferiore operando nello
stesso modo. Per togliere eventuali rigonfiamenti si usa, secondo il materiale
che si sta applicando, la spazzola, la spatola o il rullo che vanno passati
dall'alto verso il basso e, a lisca di pesce, dal centro verso i bordi. Se è
necessario eliminare qualche piega, si stacca delicatamente il telo partendo
dal basso.
Una volta applicato il telo alla parete, si rifilano le eccedenze nell'angolo
in alto, fra parete e soffitto, e in basso, contro lo zoccolino. Per farlo è
sufficiente passare leggermente le forbici sulla tappezzeria, staccare un poco
il bordo e tagliare in modo preciso. Quindi si preme bene la parte perchè aderisca perfettamente. Nel caso di tappezzerie
lisce o compatte i bordi vanno ripassati con un rullino di plastica senza
premere troppo per non far uscire la colla: per i rivestimenti vinilici bisogna
invece usare una pressione maggiore e, infine, per quelli in tessuto è
necessario usare l'apposito rullino zigrinato. Sulle tappezzerie in rilievo e
su quelle facilmente deformabili non si usa mai il rullino, ma si passano delicatamente
le dita, con una leggera pressione. Dovendo tappezzare il soffitto, è bene
disporre i teli partendo dalle finestre, in modo che la luce non metta in
evidenza eventuali giunti. Se la tappezzeria è a grandi disegni (geometrici o
no) bisogna fare attenzione a mantenere una continuità armoniosa fra soffitto e
pareti.
ACCORGIMENTI
Ha la colla già applicata così che basta solo inumidirla per poterla posare. Offre quindi evidenti vantaggi rispetto agli altri tipi di tappezzeria. Si procede nel seguente modo. Dopo aver tagliato in misura i teli e averli numerati, si prende il primo, lo si arrotola in modo non molto stretto (iniziando dal bordo superiore), con il rovescio della tappezzeria rivolto verso l'esterno. A questo punto si immerge il telo nell'apposita vaschetta, riempita per tre quarti d'acqua, dove deve rimanere per tre-quattro minuti, secondo la consistenza del materiale. Si svolge poi lentamente (tenendo con le mani il bordo superiore) e lo si applica nella posizione prestabilita, lasciando sgocciolare l'acqua di troppo. Il fissaggio definitivo viene fatto con una spugna che va passata con cura procedendo dal centro verso l'esterno. Per eventuali ritocchi bisogna passare un sottile strato di colla sulla parete, prima di posare il telo.
Possono essere in sughero, materiale plastico o feltro. Sono venduti in scatole, ognuna delle quali ne contiene un numero sufficiente per ricoprire un metro quadrato di superficie e misurano 30 centimetri di lato. La posa in opera è piuttosto semplice. Dopo aver preparato le pareti, come per la posa delle altre tappezzerie, si stende l'adesivo a contatto sia sul retro del quadrotto sia sul tratto di parete dove deve essere applicato. Dopo qualche secondo, quando la colla diventa appiccicosa e non aderisce più alle dita, si può posare il materiale. Attenzione a posizionarlo correttamente perchè poi non è più possibile spostarlo. Per eventuali rifiniture si usa un coltellino ben affilato e una riga metallica. Negli angoli e negli spigoli, dove la rifinitura può essere un pop approssimativa, è consigliabile applicare un listellino di legno che copra le imperfezioni. I quadrotti in legno sono disponibili anche autoadesivi.
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