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L'uso dei casi semplici

grammatica



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L'uso dei casi semplici

Arrivati a questo punto dello studio del latino, i neofiti già sanno che i casi, con le loro diverse terminazioni, consentono di individuare la funzione sintattica di ciascun nome (o aggettivo sostantivato o pronome) all’interno della frase.

In questa lezione approfondiremo e amplieremo le semplici nozioni iniziali sull’argomento.



USI DEL NOMINATIVO

Si trovano espressi in nominativo:

  • il soggetto della proposizione e il nome del predicato (detto anche parte nominale)
    • Athenae clarae sunt = Atene è famosa
    • Nauta peritus erat = Il marinaio era esperto
    • Catullus clarus poeta est = Catullo è un famoso poeta
  • il complemento predicativo del soggetto, frequente in presenza di verbi copulativi come fio (io divento), maneo (io resto), evado (io riesco), appareo (io appaio), nascor (io nasco), morior (io muoio), dicor (io vengo detto), putor (io vengo giudicato), credor (io vendo creduto), nominor (vengo nominato), creor (vengo eletto), appellor (io vengo chiamato), etc.
    • Illi iusti iudicantur = Essi sono ritenuti giusti
    • Manlius victor e pugna evadit = Manlio esce vincitore dal combattimento
    • Catilina inimicus patriae dicitur = Catilina viene definito nemico della patria
    • Luna candida apparet = La luna appare candida
  • i loro attributi
    • Strenui Romani viri bello Punico secundo pugnant = Coraggiosi eroi romani combattono nella seconda guerra punica
  • le loro apposizioni
    • Thebae, Beotiae oppidum, contra Spartam pugnant = Tebe, città della Beozia, lotta contro Sparta
    • Lesbia, pulchra puella, a Catullo vehementer amatur = Lesbia, affascinante fanciulla, è amata appassionatamente da Catullo

USI DEL GENITIVO

Si trovano espressi in genitivo:

  • in primo luogo, il complemento di specificazione
    • possessiva: Romanorum castra = L’accampamento dei Romani
    • soggettiva: Domini benevolentia = La benevolenza del padrone
    • oggettiva: Belli initium = L’inizio della guerra
    • partitiva Multi amicorum = Molti degli amici
  • il cosiddetto genitivo di pertinenza o convenienza
    • Filiorum est parentes colere = E’ dovere/compito dei figli onorare i genitori
    • Magni animi est non perturbari E’ proprio di un animo forte non lasciarsi sconvolgere
  • il complemento di qualità, prevalentemente di tipo morale o intellettuale
    • Tullia puella eximiae virtutis est = Tullia è una ragazza di straordinaria virtù
    • Ille puer magni ingenii est = Quel ragazzo è di grande intelligenza
  • il genitivo di stima, per esprimere il grado della stima che si prova per qualcuno, in presenza di verbi come facio, duco, habeo, existimo, resi in italiano con “io stimo, io considero, io tengo in conto, io valuto.”

Esempi di genitivi di stima: magni (molto), parvi (poco), minimi (pochissimo), permagni/maximi (moltissimo), pluris (di più), minoris (di meno), tanti (tanto), quanti (quanto), nihili (per niente)

    • Amicos meos magni facio/duco/habeo = Stimo molto i miei amici, ho grande considerazione per i miei amici
    • Pluris te habebam, cum iustus eras = Ti stimavo di più/maggiormente, quand’eri giusto
    • Nihili divitias habebat philosophus = Il filosofo non considerava per niente i beni materiali
    • Tanti vitam duco, quanti tu ducis = Valuto la vita tanto quanto la valuti tu.

USI DEL DATIVO

Si trovano espressi in dativo:

  • il complemento di termine, espressione che indica il destinatario indiretto di un’azione
    • Amico meo verum dicebam = Dicevo al mio amico la verità
  • il complemento di vantaggio o svantaggio, indicante la persona per la quale o a danno della quale si compie un’azione
    • Deis templa aedificat = Costruisce templi per gli dei
    • Saeva procella nautis grave periculum est = Una violenta burrasca è un grave pericolo per i marinai
  • il fine per il quale si agisce
    • Subsidio venit cum copiis = Viene in aiuto con le truppe
    • Dono anulos mittit = Manda in regalo degli anelli
  • il dativo di possesso, tipico costrutto latino senza corrispondenza letterale in italiano, accompagnato dal verbo sum e dal nominativo del soggetto (persona, cosa concreta, concetto astratto).

Per un’efficace resa in italiano conviene usare il verbo avere, come negli esempi seguenti:

    • Romanis magnum imperium fuit = I Romani ebbero un grande impero (= ai Romani appartenne un grande impero)
    • Britanniae forma triquetra est = La Britannia ha una forma triangolare (= alla Britannia appartiene una forma triangolare)
    • Crasso magnae divitiae erant = Crasso aveva ingenti ricchezze (= a Crasso appartenevano ingenti ricchezze)
    • mihi nomen est Cornelius = Io ho nome Cornelio, mi chiamo Cornelio (= a me appartiene il nome Cornelio)

USI DELL’ACCUSATIVO

Si trovano espressi in accusativo:

  • il complemento oggetto, che segue sempre verbi transitivi
    • Deis suis templa Graeci aedificabant = I Greci costruivano templi ai loro dei
  • il predicativo dell’oggetto, che, insieme al complemento oggetto, rappresenta il cosiddetto doppio accusativo. I verbi con cui di solito si accompagna sono, ad esempio, dico, puto, duco, habeo, iudico, censeo, appello, nomino, declaro, creo, facio, do, trado, accipio, relinquo, etc.
    • Amicos suos beatos facit = Rende felici i suoi amici
    • Universus populus Ciceronem consulem declarat = L’intero popolo acclama Cicerone console
    • Antonius Cleopatram uxorem ducit = Antonio prende Cleopatra come moglie
  • il complemento di tempo continuato
    • Multos annos Romani in Asia pugnaverunt = Per molti anni i Romani combatterono in Asia
  • la funzione di moto a luogo, se la destinazione è una città o piccola isola, di qualsiasi declinazione e numero, anche pluralia tantum; anche con i sostantivi domus, domus (la casa) e rus, ruris (la campagna), per il moto a luogo si usa l’accusativo semplice (domum, rus)
    • Romani pueri Athenas se conferebant I ragazzi romani si recavano ad Atene
    • Cras Melitam ibimus = Domani andremo a Malta
    • Domum meam amici veniunt = Gli amici vengono a casa mia
    • Saepe Cicero rus se conferebat = Spesso Cicerone si recava in campagna

USO DEL VOCATIVO

  • Utilizzato esclusivamente per il complemento di vocazione, spesso è confuso dai principianti con il soggetto della frase: basta riflettere più attentamente sul predicato, per individuarne la persona, e ricordare che spesso un vocativo si associa ad un imperativo e che esso è usato solo nel discorso diretto.
    • Medice, cura te ipsum! = Medico, cura te stesso!
    • Tu quoque, Brute, fili mi = Anche tu, Bruto, figlio mio!

USI DELL’ABLATIVO

E’ il caso che assolve più funzioni, ma prevalentemente con nomi di cosa; con nomi comuni o propri di persona, si trova usato più raramente.

  • il complemento di mezzo/strumento, quando ci si serve di qualcosa di inanimato:
    • Pueri in foro pila ludebant = I ragazzi nella piazza giocavano a palla (=con la palla)
    • Magna pecunia belli captivos redimunt = Riscattano i prigionieri di guerra con una somma ingente
  • il complemento di causa, soprattutto quando la motivazione di un’azione è interna (un sentimento, ad esempio)
    • Patriae desiderio flagrabant exules = Gli esuli bruciavano di nostalgia/per la nostalgia della patria
    • Amicorum perfidia decidi = Caddi per la perfidia degli amici
  • la causa efficiente (da non confondere con la causa) è l’agente inanimato da cui viene compiuta l’azione espressa da un predicato verbale passivo. Per comprendere la differenza, si confronti l’esempio con quello precedente
    • Patriae desiderio excruciabantur exules = Gli esuli erano tormentati dalla nostalgia della patria
  • il modo in cui viene compiuta un’azione si esprime in ablativo semplice, ma solo in presenza di un attributo del nome
    • Magna celeritate copiae ad moenia appropinquant = Le truppe si avvicinano alle mura con grande rapidità
  • le qualità, fisiche o morali o intellettuali di cose, persone, animali
    • Tiberis flumen flavis undis est = Il Tevere è un fiume dalle bionde acque
    • Quinctia puella nigris oculis erat = Quinzia era una fanciulla dagli occhi neri
    • Quanto ingenio imperatores esse debent! = Di che intelligenza devono essere i generali!
  • il tempo determinato
    • Hoc anno copiosae pluviae in Asia sunt = Quest’anno ci sono in Asia piogge abbondanti
    • Bello piratico Pompeius clarus fit = Pompeo diventa famoso nella guerra contro i pirati
  • lo stato in luogo, se è indicato con un nome proprio di città o isola piccola (ma solo se è della terza declinazione oppure pluralia tantum di prima e seconda declinazione)
    • Pisistratus Athenis tyrannus fuit = Pisistrato fu tiranno ad Atene
    • Veiis longum bellum pugnatur inter Romanos et Etruscos = A Veio viene combattuta una lunga guerra fra Romani ed Etruschi
    • Carthagine P. Cornelius Scipio Aemilianus claram victoriam obtinet = P. Cornelio Scipione Emiliano ottiene una famosa vittoria a Cartagine.
  • il moto da luogo si trova in ablativo semplice con tutti i nomi di città e isola piccola; anche con i sostantivi domus, domus (la casa) e rus, ruris (la campagna), per il moto da luogo si usa l’ablativo semplice (domo,rure)
    • Poenorum copiae Capua Romam perveniunt = Le truppe dei Cartaginesi da Capua arrivano a Roma
    • Brundisio ad Graeciam naves solvunt = Le navi salpano da Brindisi verso la Grecia
    • Athenis vasa picta in Italiam ferebantur = Vasi dipinti venivano portati da Atene in Italia
    • Mane domo exeunt = Al mattino escono da casa
    • Rure agricolae ad urbem remeant = Dalla campagna i contadini tornano in città

Ci si potrebbe chiedere come si distingua un ablativo Athenis in funzione di stato in luogo da un identico Athenis moto da luogo: la risposta sta nell’osservazione attenta del predicato verbale (è un verbo di stato o di movimento?)

  • il complemento di limitazione, spesso presente con verbi che indicano una superiorità o con aggettivi
    • Doctrina Romanos Graeci superabant = I Greci superavano i Romani in cultura
    • Milites, animo perterriti, de fuga cogitabant = I soldati, spaventati nell’animo, pensavano alla fuga
  • il complemento di paragone, soprattutto se la frase in cui si trova è in forma negativa o interrogativa
    • Quis amicis meis magis strenuus est? Chi è più coraggioso dei miei amici?
    • Nullus Romanus Horatio Coclite magis strenuus fuit = Nessun Romano fu più coraggioso di Orazio Coclite

APPENDICE - IL CASO LOCATIVO

Nel latino delle origini esistevano otto casi, ma due di essi, lo strumentale e il locativo, sono caduti in disuso con il tempo. Si può tralasciare lo strumentale, ma il locativo necessita di un approfondimento.

Esso esprimeva la funzione di stato in luogo ed è rimasto in uso anche nel latino classico per i nomi di città e piccola isola, purché di numero singolare, appartenenti alla prima e seconda declinazione: Romae (a Roma); Melitae (a Malta), Mediolani (a Milano), Brundisii (a Brindisi). Anche pochi nomi comuni conservano traccia del loro antico caso locativo: domi (in casa), ruri(in campagna), humi (a terra).

Si può notare che la terminazione del caso locativo somiglia a volte a quella del genitivo; per questo, erroneamente, alcuni parlano di genitivo locativo.

N.B. Le funzioni sintattiche evidenziate in rosso saranno trattate anche in una scheda successiva, in cui si spiegherà l’uso dei casi preceduti da preposizioni.

Una scheda di esercizi relativi all'argomento è disponibile cliccando qui:
Base - L'uso dei casi semplici

Base - L'uso dei casi semplici

Una raccolta di frasi d'autore per esercitarsi sull'uso dei casi semplici.
Una scheda di sintassi relativa a questi esercizi è disponibile, nel corso base di latino, alla Lezione 8 - L'uso dei casi semplici

NOMINATIVO

Boni sunt semper beati (Cic.)

Si vos valetis, nos valemus (Cic.)

Portae castrorum occupantur (Ces.)

Terra est solida (Cic.)

Historia est magistra vitae (Cic.)

Multorum animus ingratus est (Cic.)

Athenae inclitae sunt (Sen.)

Divitiae sunt saepe causa malorum (Sen.)

Senatus populusque Romanus intellegit (Cic.)

Tulliola, deliciae nostrae, munusculum tuum flagitat (Cic.)

Caesar beneficiis ac munificentia magnus habebatur (Sall.)

Frumenta matura non erant (Ces.)

Datur venia (Ces.)

Laetitia non erit diuturna (Nep.)

Longa via est, propera! (Ov.)

Tacitum tormentum animi conscientia est (Publ. S.)

Servus es, liber eras (Plaut.)

Vita non est vivere, sed valere (Marz.)

Errare humanum est, perseverare diabolicum (Sen.)

GENITIVO

Monere et moneri proprium est verae amicitiae (Cic.)

Varia et vaga est vitae fortuna (Cic.)

Fuit (fu) quondam proprium populi Romani sociorum fortunas, non sua tecta defendere (Cic.)

Ingenium tuum maximi facio (Cic.)

Plurimi est audacia (Publ. Siro)

Avaritia miseriae causa est (Sen.)

Divitiae sunt meae, tu divitiarum es (Sen.)

Volusenus vir magni consilii erat (Ces.)

Bonum exemplum unius discipuli alios discipulos trahit.

Verba mea tanti quanti tua sunt.

Sextilius magni aestimabat pecuniam.

DATIVO

Non scholae sed vitae discimus (Sen.)

Multis viris impigra lingua est, sed animus pavidus.

Caesar locum castris idoneum deligit (Ces.)

Mundus Deo paret (Cic.)

Minime Germani agriculturae student (Ces.)

Nautis stella refulget (Or.)

Catilinae pugnae intestinae, rapinae, discordiae gratae erant (Sall.)

Pater familias filiis providet (Digesto)

Cumae vicinae Baiis sunt (Serv.)

Caprae culturae sunt nocivae (Varr.)

Nondum maturus imperio Ascanius, Aeneae filius, erat (Liv.)

Brutus aureum baculum deo donat (Cic.)

Dei bonis et piis viris beneficia libenter concedunt.

Multi loci Titi Livii librorum sedulis discipulis noti sunt.

Corvo nigrae plumae sunt.

Semper filiorum vitae timemus.

ACCUSATIVO

Caesar Brundisium pervenit (Ces.)

Iugurtha Auli castra circumvenit (Sall.)

Adherbal Romam legatos mittit (Sall.)

Praetermitto ruinas fortunarum tuarum (Cic.)

Caesar Gomphos pervenit (Ces.)

Barbari loca capere, castra munire instituunt (Ces.)

Odit populus Romanus privatam luxuriam, publicam magnificentiam diligit (Cic.)

Cimbri alias terras petunt (Ces.)

Vitam regit fortuna (Cic.)

Stultas feras decipit esca (Marz.)

Immodica ira gignit insaniam (Cic.)

Saxosam forat gutta viam (Prop.)

Flavam religas comam (Or.)

Iam rubescebat Aurora, cum (quando) videmus Italiam (Virg.)

Boni honesta quaerunt (Cic.)

Sola probos viros philosophia excitabit (Sen.)

Provincias Acaiam et Macedoniam Claudius reddit (Svet.)

Filium meum Romam duco.

Romani templa et aras nullius oppidi violant.

Existimamus Marcum tribunum strenuum.

VOCATIVO

Rumpe, puella, moras (Prop.)

Festinate, feminae! (Virg.)

Pueri, doctos amate poetas (Tib.)

Tu quoque, brute, fili mi? (Svet.)

Di, prohibete minas! (Virg.)

Verum dicite, pueri, et causam angustiae narrate!

ABLATIVO

Britanni capillo sunt promisso (Ces.)

Veneti natura loci confidebant (Ces.)

Romani laeti victoria erant (Sall.)

Dea ambrosia vivit (Marz.)

Lacrimo gaudio (Ter.)

Statuis villam ornabo (Cic.)

Multae bestiae fuga vitam servant (Plin.)

Magna laetitia legebam tuas litteras (Cic.)

Athenis dea Minerva, Syracusis dea Proserpina honoratur.

Petreius tuba signum dat (Sall.)

Cicadae membranis volant (Plin.)

Sapientiam summa cura conquirimus (Cic.)

Galba statura erat iusta, oculis caeruleis, adunco naso (Svet.)

Athenae eloquentia inclitae sunt (Sen.)

Hortensius platanos suas vino inrigabat (Macr.)

Thebis splendet gloria poetae Pindari.

Strenuus legatus gladio vulneratur.

Nautae vento secundo Syracusis solvunt.

Deorum auxilio pelagi pericula vitantur.

Oppidi incolae cibi inopia laborant.

Crebris nimiisque pluviis Padus fluvius agros vicosque inundat.

Deorum ira sacrificiis placatur.

Etiam nunc Pompeiis praecipua documenta vitae Romanae videmus.

Metellus copiis suis agros vastat multaque oppida incendit.

Cicero Hortensium eloquentia superabat.



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