Sirene nel lerciume

Sirene nel lerciume

L’amarezza soffia in cuore

come spifferi gelati in una sala

di un castello di cristallo

Sperduto fra nuvole d’oro

Quelle visioni inquietanti

immagini dietro le finestre ghiacciate

fanno sanguinare i miei occhi

di sangue d’ebano

Quando il liquido grigio-argento creperà

le pareti della realtà

mescolandosi con sangue e sporcizia

come sirene che nuotano nella pece

Quando le dolci arcate dei nostri disperati mondi

Coleranno sullo squallore di questa quotidianità

Come pece sulle tue ali

Come un bambino perduto in una guerra

Come vernice scura su di un quadro luminoso

Come immondo sperma su un giocattolo

E quando la nuova stella brillerà di nero proprio

e non ci sarà posto dove nascondersi

forse capiranno chi siamo

e perché piangeremo sempre