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Nel capitolo precedente abbiamo esaminato i reni e la loro importantissima funzione atta a liberare l'organismo dalla sostanza nocive.
La funzione purificatrice dei polmoni non è così ampia come quella dei reni ed è rivolta in particolar modo al rinnovo della vitalità nel flusso sanguigno. Il sangue arriva infatti ai polmoni con un carico di anidride carbonica che ne inscurisce persino il colore, quando li lascia, carico di ossigeno, è invece di un bel colore rosso vivo.
I polmoni sono due grandi organi di forma conica situati nelle cavità toracica, sono formati da una sostanza porosa e spugnosa e sono in grado di galleggiare sull'acqua. Nei bambini i polmoni sono rosa ma più tardi, a causa dell'inquinamento atmosferico, tendono a diventare un blu grigiastro. Nei fumatori, che abusano delle funzioni polmonari, diventano neri e impastati con le sostanze contenute nel fumo del tabacco.
I polmoni ricevono l'aria fresca attraverso la trachea, un tubo lungo circa 12 cm. ricoperto con una mucosa assai sensibile. la trachea è in grado di creare dei colpi di tosse per estromettere eventuali corpi estranei. All'altezza della quinta vertebra toracica la trachea si divide in due rami che prendono il nome di grossi bronchi.
Il bronco di destra è più largo e più verticale di quello di sinistra e per questo rimane più vulnerabile qualora dovessero entrare dalla trachea delle sostanze anomale.
I grossi bronchi si suddividono ulteriormente in canali più piccoli, chiamati bronchi medi, e questi a loro volta si suddividono nei piccoli bronchi che, continuando a suddividersi, danno luogo a moltissimi bronchi terminali di circa 1 mm. di diametro.
Questa suddivisione continua fintanto che si vengono a creare delle vescicole a fondo cieco, dette infundiboli, o alveoli polmonari. Queste vescicole, essendo circondate da una fitta rete di capillari sanguigni, permettono che il sangue ceda le sostanze nocive all'aria e ne prelevi l'ossigeno necessario alla vita di tutto l'organismo.
Ogni polmone è collegato alla trachea ed al cuore tramite vene, arterie e vasi linfatici. L'arteria polmonare porta il sangue da purificare dal cuore ai polmoni e la vena polmonare riporta al cuore quello ossigenato e carico di vitalità.
Questi organi tanto importanti, al fine di svolgere il loro compito, devono potersi gonfiare e sgonfiare con estrema facilità. Per questo motivo ognuno di essi è racchiuso in due involucri, detti pluere. La prima pleura, è attaccata all'interno della cassa toracica ed al diaframma mentre la seconda è collegata con il polmone. Tra le due pleure si trova il liquido pleurico che permette loro di scorrere facilmente una sull'altra durante i movimenti respiratori.
Vista come atto meccanico la respirazione si divide in due fasi. La prima è l'inspirazione durante la quale i i muscoli intercostali si sollevano e si dilatano ed il diaframma si abbassa permettendo così ai polmoni di riempirsi di aria. Durante la seconda fase, l'espirazione, i muscoli intercostali si rilassano, le costole si abbassano ed il diaframma si innalza; tutti fenomeni che comprimono i polmoni facendo in modo che buona parte dell'aria contenuta venga estromessa all'esterno. Normalmente si fanno 16-18 atti respiratori al minuto ed ognuno di essi permette di immettere circa 500 cc. di aria.
La tosse, lo starnuto, lo sbadiglio ed il singhiozzo possono essere considerati come atti respiratori che, a causa di qualche situazione anomala, non si sono potuti svolgere nel modo consueto.
L'anidride carbonica contenuta nel sangue, una volta che questo è arrivato negli alveoli polmonari, si può mescolare con l'aria presente e quindi passare dalle ramificazioni bronchiali risalendo dalla più piccole alle più grosse fintanto che viene estromessa dall'organismo tramite l'espirazione. L'ossigeno contenuto nell'aria inspirata, entrando negli alveoli polmonari, si combina con l'emoglobina del sangue formando l'ossiemoglobina. Il sangue così rinnovato ritorna al cuore da dove verrà distribuito a tutto l'organismo.
Le parti soggette a problemi in questi due grandi organi sono le pleure ed i bronchi. L'infiammazione della pleure da luogo ad un aumento di liquido pleurico e ciò rende difficile e penosa la respirazione. Questo disturbo prende il nome di pleurite.
La bronchite è causata da una infiammazione della membrana che ricopre l'interno dei bronchi. è generalmente segnalata dalla tosse e da un'alta temperatura corporea. Se l'infezione procede può raggiungere il tessuto polmonare e diventare una broncopolmonite.
La polmonite è una infiammazione acuta del tessuto polmonare che non riesce più a permettere il normale scambio di gas tra il sangue e l'aria inspirata. La polmonite può essere causata da microbi comuni, quali i pneumococchi o da virus. Va però specificato che i microbi o i virus sono in grado di attaccare, e vincere, soltanto un corpo indebolito a causa di malattie precedenti o carico di tossine causate da una alimentazione non naturale.
Una malattia molto fastidiosa e difficile da rimediare è l'asma che si presenta con attacchi in cui la respirazione, e in special modo l'espirazione, diventa assai difficoltosa. Le ragioni per cui l'asma può insorgere sono diverse, si pensa molto pregiudiziale la costituzione, anche ereditaria, del malato e si pone in risalto la sensibilità che esso può avere in confronto ad alcune sostanze (piume, polvere, ecc.).
I polmoni, con la loro ciclica alternanza di inspirazioni ed espirazioni ben rappresentano il normale fluire della vita che si avvale di cicli più o meno grandi. Essi rappresentano pure i due momenti che contraddistinguono i processi vitali, nei polmoni sono l'inspirazione e l'espirazione, nel cuore la diastole e la sistole, e così di seguito.
Il significato simbolico del respiro è assai profondo. Se consideriamo come soltanto tramite il respiro possiamo restare in contatto con la vita, ci sarà facile comprendere perché nelle lingue antiche venisse usata la stessa parola per indicare sia l'anima che il respiro. Nelle lingua greca la parola psyche indica infatti l'atto della respirazione ed anche quella parte spirituale dell'uomo chiamata anima.
E' interessante notare che mentre l'uomo tende naturalmente a chiudersi nel proprio IO il respiro lo costringe, più volte in un minuto a contattare il NON-IO per poter continuare la propria esistenza. L'aria è di tutti e tramite il respiro tutti ci collega, sia che la cosa ci faccia piacere oppure no.
Mentre con la pelle possiamo stabilire un contatto volontario che, al massimo, può estendersi per qualche decimetro quadrato con i polmoni ne stabiliamo uno di ben sette metri quadrati. Un contatto che non possiamo impedire anche se, a volte, un posto od una persona sembrano privarci dell'aria vitale.
Questa impossibilità viene posta in rilievo quando, a volte, un tentativo medico di sopprimere una eruzione cutanea, pur riuscendo nel suo intento, crea un disturbo asmatico quale effetto collaterale. La fame di libertà che contraddistingue tutti gli esseri umani la ritroviamo pure nelle fame di aria. Un pericolo che mette a repentagli la nostra vita ci mozza infatti il fiato ed una difficoltà superata ci fa tirare un sospiro di sollievo.
Date le considerazioni fin qui fatte appare chiaro che, a livello psicologico, le malattie polmonari hanno una relazione con il nostro senso di libertà ed il nostro modo di contattare il mondo esterno e le altre persone; contatto che potrebbe anche essere interpretato come l'atto di ricevere o quello di donare.
Chi spesso soffre di problemi polmonari potrebbe riportare questi elementi nella sua vita e, magari facendosi aiutare da una persona di sua fiducia, esaminare con onestà ed umiltà tutti gli aspetti riguardanti il proprio IO nel confronto con quello degli altri, ne potrebbero uscire delle rivelazioni interessanti.
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