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Chi ha visto una città mentre era in atto lo sciopero del servizio di raccolta delle immondizie si è reso ben conto di quanti prodotti di rifiuto vengano accumulati dai comuni cittadini che altra colpa non hanno se non quella di vivere la loro quotidiana esistenza.
Nello stesso modo i circa 33 miliardi di cellule che compongono l'organismo umano creano in ogni istante dei prodotti di scarto (tossine) che devono essere eliminati nel più breve tempo possibile affinché l'organismo stesso non vada incontro ad una intossicazione che potrebbe degenerare creando degli effetti assai gravi.
Quali sono i prodotti di rifiuto di cui l'organismo si deve sbarazzare? Possiamo raggrupparli in tre categorie fondamentali:
1. I prodotti di scarto costituiti dai cibi ormai digeriti (escrementi).
2. Le tossine create dalle cellule nella loro attività quotidiana. Queste tossine potrebbero essere paragonate ai fumi che escono dal tubo di scarico degli autoveicoli in quanto questi 'bruciano' il carburante mentre le cellule bruciano i carboidrati (zuccheri).
3. Gli agenti esterni che possono entrare nell'organismo (virus, batteri, ecc.).
Il primo tipo, gli escrementi, vengono emessi dall'intestino. In questo capitolo non li prenderemo in considerazione perchè gli 'organi escretori' di cui intendiamo parlare si interessano solo della eliminazione dei prodotti di rifiuto della seconda e terza categoria.
Gli organi escretori sono tre: il sistema urinario (reni e vescica), i polmoni e la pelle (epidermide). Iniziamo prendendo in esame i reni, la funzione da essi svolta ed il loro funzionamento.
Le funzioni primarie dei reni sono; il recupero dei sali minerali, il mantenimento dell'equilibrio acido/basico dei fluidi organici e la eliminazione di tutte le sostanze nocive che si trovano nel sangue; queste sostanza, fondamentalmente, sono dovute ai rifiuti che le cellule creano con la loro vita e da tutte le scorie che la linfa recupera nel suo lento fluire lungo l'organismo.
La linfa è un fluido veramente poco conosciuto. Un corpo adulto ne contiene circa 12 litri che rappresentano l'ambiente in cui le cellule possono vivere e riprodursi. Per comprendere il rapporto tra la linfa e le cellule possiamo immaginare l'acqua di un acquario e pensare alle cellule come minutissimi pesciolini che, per poter vivere bene, necessitano di un acqua più pulita possibile.
La linfa si muove nel corpo per mezzo di condotti suoi propri, quelli del sangue si chiamano vene ed arterie, quelli della linfa vengono definiti condotti linfatici. La linfa non dispone però di un cuore che la spinga, essa si può muovere soltanto con la pressione che i muscoli, in special modo quelli delle gambe, esercitano sulle pareti del vasi linfatici.
Lo scopo della linfa è quello di asportare le cellule morte, quelle deteriorate a causa di lesioni o fratture, ed il prodotto della lotta tra le difese organiche ed i vari invasori (germi, virus, ecc.). Si comprende perciò la grande importanza di questo fluido vitale il quale, a sua volta, necessita di essere ripulito. Se la linfa non fosse ripulita l'ambiente vitale delle cellule diventerebbe inquinato a tal punto da pregiudicarne l'esistenza stessa.
Non avendo dei reni a sua disposizione la linfa, per potersi ripulire, si riversa nel sangue all'altezza del cuore, in questo modo saranno i reni a prendersi in carico anche le sostanze tossiche in essa contenute.
Con questa rapida digressione abbiamo avuto modo di comprendere quali sono le ragioni fondamentali per cui il sangue, tanto prezioso, possa caricarsi di tossine e quale importanza abbiano i reni che hanno la specifica funzione di rimuoverle.
I reni hanno la forma di un grosso fagiolo con la parte concava, detta ilo, rivolta verso l'interno della cavità addominale. Nella zona dell'ilo entra l'arteria renale e ne escono la vena renale e l'uretere da cui passa l'urina per arrivare alla vescica. L'urina è un liquido giallognolo, di odore acre, che contiene tutte le sostanza tossiche rimosse dal sangue; tra queste sostanze troviamo: albumina, acetone, pigmenti, ecc. L'esame dell'urina permette di rivelare la presenza di stati morbosi ed è perciò assai importante.
Il modo con cui reni riescono a filtrare il sangue è assai complesso e rappresenta una delle innumerevoli meraviglie del corpo umano. Il principio fondamentale si basa sulla pressione del sangue che, all'interno dei reni, è così alta da costringerlo a passare attraverso dei veri e propri filtri organici che raccolgono nelle loro maglie le varie sostanze tossiche. Questi filtri sono costituiti dalle migliaia di nefroni, che rappresentano l'unità funzionale dei reni.
L'urina, di cui ne viene prodotta circa 1500 cc nell'arco delle 24 ore, va a raccogliersi nella vescica da cui viene in seguito espulsa dall'organismo.
E' una invenzione che ha salvato molte vite umane perchè permette a anche coloro che non hanno i reni, o non li hanno funzionanti come si dovrebbe, di liberarsi dalle sostanze tossiche. Gli ideatori di questa macchina prodigiosa furono due olandesi, Kolff e Berg, che ne realizzarono un prototipo nel 1944 e lo perfezionarono nel 1947. Questo primo rene artificiale era costituito da un tubo di sostanza porosa (celophane) immerso in un liquido a base di cloruro di sodio e di potassio, bicarbonato di sodio e glucosio.
Il sangue, scorrendo nel tubo, aveva la possibilità di cedere le tossine ed assorbire quelle a lui utili offrendo così al paziente una possibilità di vivere altrimenti negata. La tecnica odierna ha ulteriormente perfezionato questo strumento già così prezioso cinquant'anni fa.
Le malattie più gravi sono la nefrite, la nefrosi ed i tumori. Con nefrite si intende una infiammazione dei nefroni, con nefrosi, invece, una degenerazione dei canaletti presenti nei reni. Il tumore indica invece una degenerazione cellulare del tessuto renale. Un deposito di acidi urici ed altre sostanze può formare dei granelli (calcoli) all'interno dei reni; calcoli che l'organismo cerca di espellere mediante le dolorose coliche renali.
Quando i reni non presentano una malattia grave ma sono solo un po' stanchi li si può aiutare con l'infuso di equiseto (coda cavallina), bollito 30 secondi, che dovrà essere bevuto a sorsi lungo la giornata. Mezzo litro al giorno per una o due settimane può essere giovevole a buona parte delle persone e specialmente a quelle che svolgono un lavoro sedentario.
L'agopuntura relaziona i reni con la paura e, in effetti, sono proprio le due piccole ghiandole sopra i reni (surrenali) che nel momento dei pericolo immettono nel sangue una dose di adrenalina, sostanza in grado di stimolare i processi vitali ed in questo caso specifico di aiutare la fuga o il combattimento.
I reni, a livello psicologico, rappresentano la socialità, ovvero il modo come una persona agisce, e reagisce, nei confronti di coloro che gli stanno accanto ed in particolar modo del partner eventuale.
Ognuno di noi è convinto di amare il partner ma in effetti, assai spesso, il suo amore serve a compensare qualche sua carenza. Chi dice al partner invitato ad una festa: 'Non andare perché soffrirò tanto senza di te' manifesta uno strano tipo di amore; l'amore vero cerca infatti il bene della persona amata e non quello di sé stessi.
I rimedi utilizzati per lenire una colica renale sono simbolicamente assai interessanti per capire quale dovrebbe essere il comportamento sociale di una persona con problemi ai reni. La colica si cura per mezzo del calore e del rilassamento; calore e distensione che l'individuo dovrebbe utilizzare pure nei suoi rapporti sociali.
In questo modo potrà accogliere gli altri così come sono e scoprire, con meraviglia, che i loro difetti sono anche i suoi. Questo, nel tempo, produrrà un sorprendente risultato finale: una comprensione totale ed un amore che arrivi a considerare la gioia altrui più importante di quella personale.
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